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Sito a cura del Dott. Salvatore Pollina

 

Gravidanza oltre il termine.

 

In attesa del travaglio.

Quaranta settimane, nove mesi o meglio, dieci mesi lunari, cioè di 28 giorni ciascuno: tanto dura la gravidanza all'incirca. Ma il termine esatto è difficile da stabilire perché di norma è impossibile sapere con certezza quando è avvenuto il concepimento. La data presunta del parto, quella che il ginecologo calcola quando la donna scopre di essere incinta, è dunque soltanto indicativa e pochi bambini nascono proprio nel giorno prestabilito. Tuttavia, le future mamme allo scadere del fatidico giorno tendono a preoccuparsi e attendono con ansia i segnali dell'inizio del travaglio. In mancanza di avvisaglie, dopo il termine presunto molte donne, sulla scorta di false credenze o di consigli di amiche e zie o, ancora per istinto, ricorrono a espedienti nell'illusione di sollecitare le doglie. Ma si tratta di tentativi inutili e che in alcuni casi possono risultare anche dannosi.

 

Se le doglie ritardano non serve......

...... salire e scendono le scale. (Inutile)

Le donne mettono in atto questo stratagemma probabilmente ritenendo che i leggeri sussulti provocati dal salire o dallo scendere in qualche modo scuotano l'utero. Il movimento comunque non è dannoso per il piccolo che è ben protetto dal liquido amniotico in cui è immerso. Soltanto le contrazioni energiche dell'utero sono in grado di far nascere il bambino. Il piccolo non deve infatti staccarsi dal ventre materno come un frutto maturo dalla pianta, ma tutto l'organismo della madre si dovrà attivare affinché il collo dell'utero si dilati per favorire l'uscita del piccolo. Il bebè inoltre non scivola semplicemente fuori, ma deve intraprendere un percorso faticoso e attraversare, ruotando su se stesso, il canale del parto per venire alla luce.

...... consultare il calendario lunare. (inutile)

Si dice che avvengano molti più parti quando c'è il cosiddetto cambio di luna o quando c'è il plenilunio. La luna, in effetti, influisce sul flusso delle mare e probabilmente su quello mestruale, così come interferisce con la crescita di molti vegetali. Tuttavia, non esistono dati statistici che confermino il luogo comune per cui le nascite si concentrerebbero in determinate fasi lunari. I bambini nascono in tutti i giorni dell'anno.

...... avere rapporti sessuali. (Inutile)

É dimostrato che il liquido seminale contiene sostanze, le prostaglandine, che favoriscono le contrazioni. L'applicazione di farmaci a base di prostaglandine, infatti, rientra nella metodica adottata da alcuni ospedali per favorire la dilatazione del collo dell'utero, quando il termine della gravidanza è scaduto, ma il travaglio non si avvia. Ma non è scientificamente dimostrato che le prostaglandine dello sperma avviino il travaglio, anche se possono favorire le contrazioni. Poi, i rapporti alla fine del nono mese possono essere ostacolati dal pancione. Infine, è comunque sempre sconsigliato fare l'amore come "medicina".

...... immergersi nell'acqua calda. (Dannoso).

Alcune future mamme ritengono che un bagno prolungato nell'acqua calda possa stimolare l'utero o in genere l'organismo e quindi anticipare l'avvio del travaglio. Ma il bagno caldo (con temperatura superiore ai 37-38 gradi circa) potrebbe esser addirittura dannoso. Il calore, infatti, provoca la dilatazione dei vasi sanguigni (vasodilatazione). Il sangue quindi scorre più abbondante nelle vene e nei capillari periferici (nelle parti del corpo più esterne e lontane dal cuore) mentre si riduce la quantità di quello che arriva al cuore che a sua volta pompa il sangue che affluisce all'utero. La placenta (organo spugnoso attraverso il quale il feto riceve nutrimento e ossigeno) potrebbe quindi ricevere meno sangue rischiando di non funzionare al meglio.

...... assumere un purgante. (Dannoso).

Anche la donna che durante i nove mesi ha evitato l'assunzione di farmaci dopo la quarantesima settimana potrebbe essere tentata di seguire l'esempio di qualche zia e assumere olio di ricino nella convinzione di favorire l'avvio del travaglio. Nei nove mesi va evitato l'uso di lassativi che possono interferire con l'assorbimento di alcune sostanze da parte dell'organismo. Inoltre, il loro impiego al fine di avviare le doglie è inutile: l'utero può essere in qualche modo stimolato dai lassativi a stimolazione diretta (agiscono sulle terminazioni nervose delle pareti dell'intestino e provocano le contrazioni che spingono la massa di feci); ma tali preparati non riescono a sollecitare il travaglio il cui avvio è determinato da modificazioni del complicato assetto ormonale e non dal semplice spasmo dei muscoli.

 

Il bebè sta bene? Lo si scopre così.

I 280 giorni, ossia le quaranta settimane, considerati come durata standard della gravidanza sono calcolati sulla base di un ciclo regolare di 28 giorni. Non solo: poiché è difficile stabilire la data del concepimento, per effettuare il calcolo ci si basa sul periodo dell'ultima mestruazione. Per questi motivi, la futura mamma può partorire qualche giorno prima o qualche giorno dopo il termine stabilito perché il piccolo è pronto a nascere in quel momento. Per precauzione, tuttavia, allo scadere della quarantesima settimana il ginecologo prescriverà alcuni controlli per verificare che il piccolo stia bene.

Il monitoraggio: esame indolore e non invasivo. Tramite il cardiotocografo, si registra il battito cardiaco del bambino e si rileva l'intensità di eventuali contrazioni. Viene applicata sul pancione una sorta di fascia collegata all'apparecchio che traccia l'andamento del battito cardiaco del piccolo.

L'ecografia: l'esame ecografico permette al ginecologo di osservare altri aspetti del benessere del piccolo e di verificare inoltre che il liquido amniotico sia presente in quantità sufficiente.

L'amnioscopia: consiste nel proiettare un fascio luminoso, tramite un apposito strumento che viene inserito in vagina. Si verifica il colore del liquido amniotico. Quest'ultimo deve apparire limpido; se scuro o verdastro indica che il feto sta soffrendo: in questo caso il ginecologo deciderà di indurre il parto.

 

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