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Sito a cura del Dott. Salvatore Pollina

 

Ecografia

 

 

É vero che l'ecografia fa male ?

É un esame molto importante che non nuoce né alla donna né al feto e che permette di individuare molto presto eventuali problemi. Ecco come funziona. L'ecografia è ormai un esame di routine in gravidanza, indispensabile per tenere sotto controllo la salute del bimbo. Eppure, nonostante la sua validità sia riconosciuta da tutti, periodicamente si propone la polemica sulla sua nocività o meno, e sul numero di ecografie necessarie. In realtà, l'ecografia è un esame sicuro e gli ultrasuoni (impulsi sonori a bassa frequenza e alta densità) utilizzati non hanno mai avuto effetti negativi sulla donna o sul feto. É quindi importante effettuare le tre ecografie consigliate per verificare che la gravidanza proceda al meglio. Perché l'esame sia davvero utile e permetta di individuare eventuali problemi, però, è necessario che si utilizzino attrezzature moderne.

 

In che cosa consiste ?

L'ecografia è un esame assolutamente indolore che dura, in genere, tra i 15 e i 30 minuti e viene praticato, durante la gravidanza, per seguire lo sviluppo del bambino e verificarne le condizioni di salute. Si tratta di una tecnica che sfrutta gli ultrasuoni (impulsi sonori ad elevata frequenza e bassa intensità) per riuscire a ottenere un'immagine del piccolo all'interno dell'utero della mamma. Una sonda invia un fascio di queste onde che oltrepassano l'utero della mamma e raggiungono il feto che riflette sul monitor la propria immagine, permettendo una visione della struttura e della funzionalità degli organi e dei tessuti. Lo specialista sarà poi in grado di leggere le immagini proiettate sullo schermo ed individuare eventuali problemi del piccolo. Per questa ragione, è importante scegliere un medico molto preparato che conosca bene le tappe di sviluppo del feto e sia in grado di identificare subito eventuali anomalie.

 

Dove farla ?

L'esame viene effettuato in ospedale, in un centro specializzato o in uno studio medico privato, purché dotato dell'attrezzatura necessaria. Ad eseguirlo può essere il ginecologo che segue la donna o un medico esperto in ecografie. É importante che a effettuare l'esame sia un medico esperto e che le apparecchiature utilizzate siano moderne e garantiscano un buon livello di precisione. Ciò va verificato soprattutto al momento della seconda ecografia (tra la sedicesima e la ventesima settimana). Questa, infatti, controlla lo sviluppo degli organi del piccolo ed è indispensabile che la visione sia precisa. Spesso, in casi sospetti, lo specialista invierà la futura mamma a un così detto centro di secondo o terzo livello. Si tratta di strutture pubbliche ospedaliere specializzate, in grado di compiere diagnosi ecografiche ancora più precise.

 

 

Quanti tipi di ecografia esistono ?

 

L'ecografia addominale.

La donna viene fatta sdraiare sul lettino a ventre scoperto. Sull'addome viene spalmato un gel, che assicura una buona trasmissione degli ultrasuoni. Il medico appoggia poi sulla futura mamma una sonda, cioè un piccolo strumento rotondo collegato con l'apparecchiatura per l'ecografia, e controlla le immagini che man mano si formano sul video. E' preferibile che la futura mamma non faccia la pipì prima di eseguire l'esame: la vescica piena permette di visualizzare meglio l'utero e il feto.

 

L'ecografia trasvaginale.

Nei primi tre mesi di gravidanza è possibile anche eseguire l'ecografia vaginale. In tal caso la futura mamma viene fatta sdraiare su un lettino ginecologico e la sonda, in quest'occasione di forma cilindrica, viene inserita all'interno della vagina. In questo modo si può ottenere una visone più particolareggiata dell'interno dell'utero.

 

Quanto costa ?

 

Le ecografie previste.

Gli esami per accertare lo stato di salute della gestante e del bebè sono gratuiti. Il decreto Guzzanti prevede tre ecografie nei nove mesi (entro il terzo mese, al quinto, entro il nono). Questi esami sono a carico del SSN e la donna paga solo il ticket di seimila lire per ogni esame.

 

Gli ulteriori esami.

Se la donna desidera effettuare altri controlli ecografici dovrà farlo a proprie spese. Se, però, la gravidanza è a rischio o esistono particolari ragioni per temere per la salute della futura mamma o del feto, l'esenzione si estende anche alle ulteriori ecografie che lo specialista ritiene necessarie.

 

Ne servono tre.

Durante l'attesa vengono generalmente effettuate tre ecografie di controllo, una al primo, una al secondo e una al terzo trimestre. Questi esami permettono di controllare con precisione la salute del piccolo e di seguire con attenzione il suo sviluppo. Talvolta nei nove mesi i medici preferiscono effettuare un numero superiore di ecografie. Poiché non esistono controindicazioni a questo esame è bene seguire il consiglio del proprio ginecologo di fiducia. Spesso il medico utilizza l'ecografo (l'apparecchiatura che fa le ecografie) soltanto per ascoltare il battito del cuore del bimbo e controllare così che tutto proceda per il meglio.

 

La prima quando si fa.

La prima ecografia viene effettuata durante il primo trimestre della gravidanza, tra la settima e la quattordicesima settimana di gestazione. Può essere praticata facendo passare la sonda sulla pancia della mamma, oppure, per avere una visione più chiara o particolareggiata, inserendo la sonda ecografica in vagina.

 

Che cosa si vede.

Con la prima ecografia si controlla se la gravidanza è iniziata bene, cioè se l'embrione si è impiantato correttamente nell'utero e non in sedi improprie come le tube di falloppio. Quest'esame, inoltre, è in grado di datare la gravidanza, e di stabilire cioè, in modo abbastanza preciso, la data del concepimento. Sarà così possibile determinare anche la data prevista del parto. Già dalla prima ecografia si può capire se si tratterà o meno di un parto gemellare, stabilendo il numero di embrioni presenti.

 

La seconda quando si fa.

La seconda ecografia viene eseguita fra la 16° e la 20° settimana di gestazione e si pratica facendo passare la sonda sulla pancia della madre. É chiamata morfologica perché permette di valutare il corretto sviluppo e l'aspetto dei diversi organi del feto.

 

Che cosa si vede.

La seconda ecografia è considerata la più importante della gravidanza, in quanto permette di controllare che gli organi del piccolo (cuore, testina, colonna vertebrale, braccine, gambine, fegato e reni) si siano sviluppati in modo corretto. Con quest'esame è spesso possibile stabilire il sesso del nascituro, che è visibile già all'inizio del quarto mese, se la posizione del feto lo permette.

 

La terza quando si fa.

La terza ecografia di controllo viene effettuata durante l'ultimo trimestre di gravidanza, tra la 30° e la 32° settimana di gestazione. Viene definita ecografia biometrica; serve infatti a verificare che il piccolo sia cresciuto bene in rapporto all'età gestazionale.

 

Che cosa si vede.

La terza ecografia permette di valutare se il bimbo è cresciuto nel modo giusto e se il suo sviluppo rientra nella norma. La valutazione del medico si basa sulla misurazione di alcuni dati (circonferenza della testina, lunghezza del femore) che vengono confrontati con valori standard contenuti in particolari tabelle di riferimento. Questa ecografia può essere videoregistrata: la cassetta viene poi lasciata a mamma e papà.

 

Non ci sono pericoli.

É stato ormai dimostrato che gli ultrasuoni usati per l'ecografia sono innocui per la salute di mamma e bambino. Il feto non risente in alcun modo delle ecografie di controllo che vengono effettuate in gravidanza. É innocua anche l'ecografia transvaginale (eseguita inserendo la sonda in vagina) che può essere effettuata nei primi tre mesi. L'ecografia anzi è uno strumento utilissimo e insostituibile per seguire lo sviluppo del feto. L'ecografia oltre a un'utilità pratica ha anche un valore emotivo: permette infatti a mamma e papà di "vedere" il bimbo prima della nascita, di stabilire un contatto con lui o con lei e di sapere che tutto procede per il meglio.

 

Nei casi a rischio ecografie più frequenti.

Nel caso di gravidanze a rischio, se la madre soffre di problemi di salute come diabete o pressione alta o se ha già avuto in passato gravidanze con problemi, verranno eseguite più ecografie rispetto alla norma , anche una alla settimana. Questo non deve spaventare la futura mamma: le ecografie , infatti, non arrecano alcun danno al bambino ed una verifica medica frequente permette di monitorare la situazione e di evitare così problemi al piccolo. Un’ecografia in più può essere necessaria al momento del parto se il piccolo si presenta in posizione podalica in modo da stabilire se sia necessario un parto cesareo.

 

Flussimetria.

A volte è necessario effettuare una flussimetria doppler , un esame simile all’ecografia che permette di stabilire se gli scambi di sostanze nutritive e di ossigeno tra mamma e bambino , che avvengono attraverso la placenta ,sono normali . In questo modo la salute del piccolo è controllata in modo ancora più approfondito .

 

Un indagine più approfondita.

La prima ecografia può prevedere anche il controllo della translucenza nucale, un test che permette di scoprire se il piccolo ha un maggior rischio di avere la sindrome di Down o altre malattie dovute ad alterazioni cromosomiche (i cromosomi sono strutture presenti nel nucleo delle cellule che contengono i geni, che a loro volta racchiudono le informazioni relative ai caratteri ereditari). In questo caso, però, anziché essere effettuata tra la 7° e la 14° settimana, deve essere eseguita tra la 10° e la 14°. É l’esame dello spessore della cute dietro la nuca a costituire la base del più moderno metodo per evidenziare casi a maggior rischio: grazie all’ecografia, infatti si può misurare lo spessore della zona sottocutanea della nuca del feto: dall’8° settimana può verificarsi un accumulo di liquido in quest’area, che in tal caso presenta una caratteristica particolare, la translucenza (un ispessimento scuro tra due linee più lucenti). Il liquido causa un gonfiore che può essere sintomo anche di altre anomalie : la tecnica consiste nel misurare lo spessore del liquido presente a livello sottocutaneo. Se lo spessore dell’edema supera una certa soglia verrà consigliato alla donna di sottoporsi alla villocentesi o all’amniocentesi.

 

Per scoprire il sesso.

Sarà maschio o femmina? È una delle prime domande che spesso i genitori si pongono, ansiosi di avere, proprio dall’ecografia, la risposta a questo interrogativo. Individuare il sesso del bebè è possibile già all’inizio del 4° mese di gravidanza, quando gli organi genitali sono ormai completamente formati. Alla seconda ecografia, quindi, in circa nove casi su 10, con un po’ di pazienza, è possibile vedere se si tratta di un bimbo o di una bimba. A volte però il piccolo assume posizioni particolari che ostacolano una corretta visione. In questi casi, anche se ciò può provocare una delusione a mamma e papà, il medico solitamente non si lancia in previsioni azzardate.Talvolta, insomma, è necessario accettare di non sapere se sarà un bimbo o una bimba fino all’ecografia successiva o addirittura fino al momento del parto.

 

L’opinione dei medici

"Non deve far paura"

In genere, le ecografie di controllo durante la gravidanza sono sufficienti per monitorare la salute del feto. É importante, però, che vengano effettuate alle scadenze previste. Solo se l’esame è eseguito al momento giusto infatti è possibile intervenire nel modo più opportuno in caso di problemi relativi allo sviluppo del feto. É comunque sempre molto importante rivolgersi ad un medico esperto. L’interpretazione dell’ecografia è infatti l’aspetto più importante di questo esame e richiede preparazione ed esperienza.

"É fondamentale"

L’ecografia è senza dubbio l’esame più utile che il ginecologo ha a disposizione per seguire l’evoluzione della gravidanza ed è molto importante per la coppia: la futura mamma, infatti, riesce a vedere la creatura che sta crescendo dentro di lei e a stabilire fin dai primi mesi un rapporto emotivo. Sapere che la salute del piccolo è regolarmente tenuta sotto controllo infonde nei genitori un senso di tranquillità. Va assolutamente chiarito che l’ecografia non fa male. Spesso infatti le donne sono assillate dall’idea di causare, con quest’esame, problemi al feto: non è così. Numerosi studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che gli ultrasuoni utilizzati per le ecografie sono assolutamente innocui. Inoltre, il monitoraggio della gravidanza attraverso l’ecografia si pratica da 15 – 20 anni e non si sono mai riscontrati problemi alla mamma o al bambino imputabili all’utilizzo degli ultrasuoni.

 

Fasi ecografiche in sintesi

10°-14° settimana

tipo di esame: addominale o transvaginale

cosa si vede: si valuta come procede la gravidanza; si determina la data prevista del parto; si evidenzia un eventuale gravidanza gemellare.

 

16°-20° settimana

tipo di esame: addominale

cosa si vede: si valuta il corretto sviluppo degli organi del bimbo.

 

30°-32° settimana

tipo di esame: addominale

cosa si vede: si valuta l’accrescimento del bimbo.

 

 

 

Di seguito alcune foto di ecografie su feti di diverso sesso ed età. I dettagli da osservare sono indicati dalle frecce

 

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Genitali di sesso femminile di un feto al settimo mese di gravidanza

 

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Genitali di sesso femminile di un feto al settimo mese di gravidanza

 

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Genitali di sesso maschile di un feto al settimo mese di gravidanza

 

eco_bimbo7m_a.jpg (7736 byte)

Genitali di sesso maschile di un feto al settimo mese di gravidanza

 

eco_bimbo9m.jpg (5890 byte)

Genitali di sesso maschile di un feto al nono mese di gravidanza

 

eco_gemellare.jpg (13405 byte)

Ecografia di una gravidanza gemellare

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