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Sito a cura del Dott. Salvatore Pollina

 

Vivere bene la menopausa.

 

Climaterio: fenomeno naturale o tabù?


Il climaterio, definito impropriamente anche "menopausa" (termine che più correttamente definisce un momento preciso e cioè quello in cui cessano le mestruazioni), è un periodo che coinvolge alterazioni radicali della vita della donna. Nel mondo anglosassone è infatti chiamato "change of life" (letteralmente "cambiamento di vita"), un termine che meglio sembra descrivere ciò che realmente accade in quell'importante periodo. È un momento che segna la perdita del tipico attributo della femminilità considerata nel suo com-plesso: la capacità di generare un figlio. Oggi nei Paesi industrializzati, una donna in menopausa ha davanti a sé ancora circa un terzo degli anni da vivere, mentre all'inizio del '900,  quando la  media della durata della vita era poco oltre i 50 anni, la cessazione della funzione riproduttiva rappresentava un segno dell'imminente fine biologica. Nel corso dell'ultimo secolo, l'aspettativa di vita per la donna ha segnato un incremento costante, mentre l'età media della menopausa è rimasta sostanzialmente invariata. Oggi una donna a 50 anni deve aspettarsi di vivere ancora per 20-30 anni; in altre parole essa è solo all'inizio di una nuova fase della sua vita, una fase che si può ancora rivelare interessante e che può ancora riservare molti aspetti piacevoli. 

Una dimensione complessa

Al giorno d'oggi, molte donne attraversano il periodo dell'ultimo terzo di vita accompagnate da una sensazione di disadattamento e una delle ragioni di ciò è l'at-teggiamento nei confronti dell'argomento, che può essere condensato spiritosamente nella frase: "Voglio vivere a lungo, ma non ne voglio sapere di invecchiare!". Tuttavia questa è solo una delle componenti del disadattamento; viviamo in un'epoca in cui l'attività è considerata sinonimo di giovinezza, in cui i modelli fotografici e pubblicitari sono ammirati come l'incarnazione della bellezza assoluta. Ciò contribuisce a far apparire alla donna la menopausa come uno dei periodi più difficili della sua vita. A complicare ancora il quadro, questo periodo coincide con modificazioni radicali della sfera privata e/o lavorativa. Dopo averli cresciuti, la donna vede i propri
figli acquisire sempre maggiori spazi di autonomia, fino al distacco completo; davanti a tale situazione, essa può tendere a sentirsi inutile e non più desiderata. Ma è proprio ineluttabile la chiusura in un'opaca rassegnazione venata di rimpianti per la "perduta giovinezza"? Per molti il "problema menopausa" è ancora un argomento oscuro e all'indifferenza talvolta si uniscono atteggiamenti superficiali. Peraltro, molte donne durante il climaterio si rassegnano, pur malvolentieri, ad una varietà di sintomi spiacevoli, nell'errato convincimento che la menopausa sia un ineluttabile stato della propria esistenza. Soffrono in silenzio senza mai condividere con altri i propri problemi ignorando anche i rischi a lungo termine generati dalla carenza di estrogeni (osteoporosi, malattie cardiovascolari). Talvolta possono esistere come fattori condizionanti anche aspetti di tipo socio-culturale che possono influire in modo pro f o n d o su di un certo modo di "convivere" con la menopausa. 

Verso atteggiamenti consapevoli.

Oggi vi sono tuttavia molte donne che pensano secondo linee differenti. La donna moderna è attiva ed informata, non è più disposta a tollerare i sintomi della sindrome climaterica in silenziosa rassegnazione a ad accettarli come corredo inevitabile del destino femminile, conscia del fatto che oggi sono disponibili validi strumenti d'aiuto. Le donne che oggi entrano nel climaterio appartengono ad una generazione moderna che è già venuta a contatto con gli ormoni contraccettivi, una generazione più emancipata che ha preso confidenza col proprio corpo e che è quindi predisposta a gestire attivamente i momenti critici della propria vita. L'atteggiamento nei confronti della menopausa si sta già modificando e l'argomento rappresenta sempre meno un tabù. L'incredibile sviluppo della comunicazione a tutti i livelli ha contribuito non poco a diffondere un'informazione più corretta sui problemi e i rischi dell'età post-menopausale e sulle possibili soluzioni. Un numero sempre crescente di donne comincia a riconoscere le opportunità offerte dall'ultimo terzo di vita, i vantaggi della loro nuova libertà. Molte di loro considerano ora la prospettiva della menopausa con maggiore ottimismo rispetto alle donne della stessa età di qualche anno fa. Procediamo verso un'era in cui la perdita della fertilità non sarà più considerata come il termine del ruolo femminile, bensì verrà vissuta come momento di conquista di maturità e liberazione. 


Vivere bene la menopausa

È normale che questo momento di passaggio possa ad alcune mettere paura; è importante allora affrontarlo con curiosità, se possibile con allegria, ma soprattutto con la consapevolezza che accanto ad aspetti negativi ce ne sono parecchi positivi. La donna ha spesso più tempo per sé e può organizzare diversamente la propria giornata dedicando più tempo ai propri interessi o semplicemente rilassandosi.
Talvolta il "tempo libero" viene vissuto come "tempo vuoto" spesso accompagnato da sensazioni di inutilità, specie per quelle donne abituate a dare valore alla propria vita solo in funzione dei figli. Per queste donne affrontare le novità del cambiamento è più difficile, così come è difficile per le coppie che hanno perduto l'abitudine a stare da soli, senza la mediazione dei figli ormai indipendenti, ritrovare  momenti di confidenza e di dialogo. Queste donne dovranno imparare di nuovo ad ascoltare i loro desideri, riscoprire le cose che fanno loro piacere e che, magari per anni, avevano messo da parte o addirittura dimenticato. La prima cosa da fare, la più importante è riconoscere con sé stesse, e poi affermare nel confronto con gli altri,  il valore della propria maturità, della propria esperienza, di un equilibrio forse faticosamente, ma finalmente conquistato. Chi ha superato ostacoli difficili, acquisisce col tempo la sensibilità di vedere al di là delle apparenze, per giudicare i fatti e le persone per quello che valgono, per distinguere le cose veramente importanti da quelle futili o banali. Se non è giusto farsi prendere dal panico alla scoperta delle prime rughe, altrettanto sciocco sarebbe non approfittare, con allegria e buon senso della possibilità offerta a tutte le donne di essere ancora attraenti e curate dopo i 50 anni. Prima di tutto, dunque, è importante curare l'alimentazione, smettere di fumare, limitare l'assunzione di alcolici, fare attività fisica e perché no, curare il proprio aspetto, adoperare prodotti di bellezza e tutto ciò che fa sentire in forma e a proprio agio. È inoltre importante arricchire la giornata con attività piacevoli e interessanti, uscire di casa, fare nuove conoscenze e ricordare che si hanno davanti tantissimi anni da godere e da riempire con cose che si è sempre desiderato fare sapendo che è un diritto, che lo si è meritato e non perché "ormai alla mia età … non posso … non sono più una ragazzina." Ma se ci si sente tristi e abbattute, se il bilancio della vita non è del tutto soddisfacente o se si fa fatica ad accettare il cambiamento, si può e si deve chiedere aiuto al proprio medico: oggi dispone di diversi strumenti per aiutare la donna in menopausa ad affrontare meglio questo particolare periodo della propria esistenza. Talvolta può bastare davvero poco per rimettersi in movimento sul binario giusto. 

L'aspetto sessualità. 

In menopausa è possibile che il desiderio sessuale si attenui e ciò è dovuto al fatto che il corpo va incontro a modificazioni che condizionano la sua capacità di rispondere agli stimoli. Durante la vita fertile gli ormoni femminili alimentano il desiderio proteggendo i tessuti genitali, favorendo il mantenimento di una buona lubrificazione e quindi di una rapida risposta eccitatoria, facilitando anche l'orgasmo. La carenza di estrogeni, tipica della menopausa, priva i tessuti genitali di un apporto trofico (nutritivo) essenziale. I genitali esterni possono perdere turgore ed elasticità; la vagina può andare incontro a fenomeni di atrofia, di irrigidimento e secchezza. In queste condizioni la penetrazione può divenire dolorosa (dispareunia) o addirittura impossibile; è chiaro che se il piacere del rapporto viene sostituito dal dolore, l'esperienza sessuale diverrà sempre meno attraente. Ecco perché la dispareunia è una della cause principali di scomparsa del desiderio sessuale nella donna dopo la menopausa. Il giusto equilibrio degli ormoni sessuali femminili garantisce anche un livello ottimale di neurotrasmettitori (sostanze che permettono la trasmissione degli impulsi nervosi) da cui dipende il desiderio a livello psichico. Lo stesso equilibrio sostiene livelli ottimali di endorfine, sostanze cerebrali deputate alle sensazioni di benessere e piacere. Ne consegue che il calo degli estrogeni ovarici che si verifica in menopausa provoca un complessivo peggioramento delle caratteristiche sopracitate. Il desiderio femminile dopo la menopausa può anche essere minato dall'alterazione dei ritmi del sonno, a loro volta sotto influenza estrogenica, disturbati dalle vampate notturne accompagnate da sudorazione. Che fare allora? Oggi la medicina ha a disposizione dei mezzi efficaci per migliorare anche la vita sessuale della donna in menopausa. Lo specialista, dopo aver valutato in ogni singolo caso, anche attraverso opportune indagini cliniche, lo stato generale della donna, potrà consigliare l'utilizzo di un trattamento ormonale sostitutivo che, a seconda dei casi, potrà essere somministrato sia localmente (creme per via transvaginale) che per via generale (orale,  transdermica con cerotti, ecc.) con benefici, in quest'ultimo caso, distribuiti a livello di tutto l'organismo. 

 

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