Sito a cura del Dott. Salvatore Pollina
Screening del 1° trimestre e Translucenza nucale. |
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Che
cosa è lo Screening del 1° Trimestre
Consiste in un prelievo di sangue venoso materno come
in occasione di un comunissimo esame di laboratorio per le routine di
esami ematochimici. Verrà dosata la concentrazione nel sangue materno di
alcune sostanze. I valori ottenuti vengono inseriti in un programma che
permette ad un computer di esaminare tali valori in rapporto ad altri
parametri: età, peso, settimana di gestazione, fumo, fattori di rischio
etc., in un modo da elaborare un valore che indicherà
l'indice di rischio statistico per la presenza di alterazioni cronosomiche.
Infatti in caso di tali patologie esisteuna alterazione della
concentrazione di tali sostanze rapportate agli altri parametri. Che cosa è la translucenza nucale L'esame più nuovo è l'ecografia della traslucenza
nucale, che evidenzia se nella parte posteriore della nuca del feto vi è
un accumulo di liquido, che può segnalare un problema genetico. Questa ecografia individua l'80% dei feti con
anomalie cromosomiche. Viene effettuata mosto presto (10° - 14°
settimana) e in caso di rischio piuttosto alto si può procedere per tempo
a ulteriori analisi (villocentesi) L'esito indicherà solo il rischio statistico, non la
reale presenza della malattia Ogni donna gravida ha un determinato rischio statistico
di partorire un bambino affetto da sindrome Down e tale rischio
aumenta con il progredire dell'età materna. Infatti una donna di 20 anni
ha un rischio di 1 su 2000, a 28 anni il rischio è di 1 su 1000, mentre
il rischio a 40 anni è di 1 su 80. Ciò forse dipende da fenomeni di
invecchiamento cellulare che in qualche modo alterano il corredo
cromosomico. Però ci si trova ad un dato a prima vista inatteso:
quasi i due terzi dei neonati affetti da mongolismo nascono da ma madri
giovani e quindi considerabili a basso rischio. Ciò dipende da due fattori che si sommano: le donne
giovani hanno un tasso di natalità più alto (cioè nascono più bambini
da madri giovani che da madri attempate); molte madri non più giovani
richiedono spontaneamente una diagnosi pernatale mediante amniocentesi o
prelievo dei villi coriali, o vengono consigliate ad eseguirla, in modo
che in caso di patologia ricorrono all'aborto terapeutico non portando
alla luce il feto mongoloide. Sulla base di quanto detto si è cercato di ottenere un
test capace di evidenziare la possibile presenza di alterazioni
comosomiche proprio per quelle gravide una indicazione
"statistica" alle esecuzione di una diagnosi prenatale. Si è
quindi scoperto che da una elaborazione di alcuni dati si può calcolare
un indice di rischio valido a 20 come a 40 anni, che indica con grande
probabilità la presenza o meno di sindrome di Down e di patologie della
colonna vertebrale. Perché non consigliare l'aminocentesi o il prelievo
dei villi coriali a tutte le donne gravide? Semplicemente perché è un
esame che comporta un minimo rischio di aborto, pari a circa lo 0,5%, ed
un minimo rischio di errata risposta, pari a circa lo 0.5% (benché
minimi sono sempre rischi da tenere in considerazione), e quindi è
preferibile consigliare di effettuare questi accertamenti quando il
rischio "statistico" (legato all'età materna) per la presenza
di patologia cromosomica equivale o supera quello legato alla esecuzione
dell'esame. Ciò avviene all'incirca quando la paziente ha 35 anni già
compiuti al momento del concepimento Cosa significa quindi screening positivo? Si considera positivo uno screening che evidenzi un
rischio maggiore di 1 su 250, cioè che esista una probabilità maggiore
di 1/250 che il feto presenti alterazioni cromosomiche. Lo screening in questione non offre una diagnosi bensì
un indice di rischio che non sempre corrisponde alla reale presenza di
patologia. Nel caso di "screening positivo per
mongolismo" (cioè una condizione di presenza di rischio), si più
ricorrere ad una amniocentesi con la quale eseguire una mappa cromosomica
fetale per ottenere una diagnosi definitiva. L'amniocentesi è una indagine che consiste nel
prelievo di una piccola quantità di liquido amniotico del sacco
gestazionale per mezzo di un sottile ago che viene introdotto dall'esterno
nell'addome materno fin dentro l'utero su guida ecografica ( in modo
da seguire visivamente il tragitto dell'ago per essere certi di
raggiungere l'obiettivo desiderato). L'esame causa di un minido di
fastidio (meno di una iniezione intramuscolare), è ambulatoriale e non
necessita di anestesia. Nel liquido amniotico ottenuto si trovano le
cellule "fetale" sulle quali si esegue l'analisi dei cromosomi. Una possibilità dello screening non significa
necessariamente che il feto sia malato. Significa solamente che dai dati
esaminati potrebbe esserlo. Quindi, se si vuole, si può procedere ad
ulteriori accertamenti, come dianzi specificato. Uno screening negativo dà certezza di esclusione di
malattia? Alla luce di quanto già detto evidentemente non si può
essere assolutamente certi di poter escludere una condizione di patologia:
questo esame ha dei pregi e dei difetti che debbono essere conosciuti e
valutati prima di sottoporsi al test. Non bisogne dimenticare che l'esame è stato studiato
proprio per quelle pazienti gravide che statisticamente hanno un rischio
natale di patologia cromosomica molto basso cioè pazienti giovani
che non avrebbero indicazione statistica alla esecuzione di una diagnosi
prenatale come la amniocentesi od il prelievo dei villi coriali. E' quindi
l'unico metodo che tutt'oggi ci offre la possibilità di individuare fra
la popolazione generale delle gravide quelle pazienti in qui
potrebbe essersi verificata una delle patologie prima trattate. L'esame necessita una accurata datazione ecografica
della gravidanza eseguita in epoca antecedente alla 14° settimana di
gestazione. In questo periodo infatti la datazione della reale epoca di
gravidanza calcolata a partire dal concepimento ( e non dalla data
dell'ultima mestruazione) è molto attendibile con una possibilità di
errore minima (margine di errore di due o quattro giorni). Molti laboratori possono eseguire il dosaggio delle
sostanze, pochissime posseggono il costosissimo programma software
specifico elaborato dalla studio di migliaia di gravidanze e messo a punto
grazie alla collaborazione fra numerosi esperti di diagnosi prenatale, di
informatica e di statistica. ATTENZIONE: Il valore del test diminuisce in caso di gravidanza
gemellare o di diabete insulino dipendente.
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