Sito a cura del Dott. Salvatore Pollina L'acido folico in gravidanza. |
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A che serve l'acido folico?
Primo-terzo trimestre. Anche conosciuta come vitamina Bg, é una sostanza necessaria all'organismo, grazie alle sue numerose funzioni. Ecco perché, soprattutto durante i nove mesi, viene prescritta dal medico sotto forma di integratori. L'acido folico è una sostanza apparentemente alla famiglia delle vitamine. Le vitamine sono sostanze indispensabili per l'organismo, in quanto consentono alle cellule di tutti gli organismi dal cuore ai muscoli, al sistema nervoso, di svolgere il loro lavoro. Le vitamine sono prodotte solo in piccolissima quantità dall'organismo stesso: la maggior parte di esse vengono fornite dagli alimenti. Quindi, in genere, una dieta completa ed equilibrata è sufficiente a garantire il coretto apporto di sostanze necessarie. Nei nove mesi, però il fabbisogno dell'acido folico aumenta e diventa necessario assumere gli integratori vitaminici per assicurare il benessere della mamma e del bebè. È necessario per :
I cibi che la contengono. Buone quantità :
Modeste quantità :
Facciamo, comunque, attenzione. Non tutti gli alimenti indicati sono adatti alla dieta di una futura mamma. È, quindi, opportuno consultare uno specialista che sappia indicare quelli idonei. . Una vitamina molto sensibile. Una dieta corretta ed equilibrata potrebbe non essere sufficiente a garantire l'assunzione della giusta quantità di acido folico da parte dell'organismo, a causa delle caratteristiche stesse della vitamina. Vediamo quali sono.
Le dosi giuste. Il fabbisogno giornaliero di acido folico nell'attesa è di 400 microgrammi al giorno (un microgrammo è uguale alla milionesima parte del grammo). Quindi, la donna ne deve prendere circa 800-1000 microgrammi al giorno, in quanto la quantità che l'organismo ingerisce deve essere sempre superiore rispetto alle esigenze. Le dosi verranno consigliate dal medico, anche in base al tipo di prodotto: in genere, una compressa al giorno è sufficiente a colmare eventuali carenze.
Perché ora ne occorre di più. Sin dai primi mesi di gravidanza il ginecologo attua la profilassi farmacologica prescrivendo gli integratori vitaminici per prevenire una carenza di queste sostanza. In gravidanza, infatti, le cellule dell'organismo sono sottoposte a un lavoro più intenso. Questo avviene perché esse aumentano di numero per costruire i tessuti necessari allo sviluppo del bebè. Di conseguenza anche la richiesta di acido folico indispensabile per la riproduzione delle cellule, risulta aumentata. Gli integratori vitaminici possono essere sia a base di solo acido folico sia di altre vitamine o minerali che ne facilitano l'assorbimento da parte dell'intestino e la sua corretta utilizzazione. È utile alla mamma. L'assunzione di acido folico è utile a prevenire il rischio di anemia, un disturbo piuttosto comune durante la gravidanza: in pratica, il sangue della futura mamma si impoverisce di emoglobina, la sostanza contenuta nei globuli rossi che trasporta ossigeno a tutto l'organismo. Una carenza di acido folico potrebbe accentuare questo problema e dare origine a un tipo particolare di anemia definita megaloblastica (in questo caso, i globuli rossi hanno infatti, dimensioni più grandi del normale). Essa, in genere, si manifesta chiaramente nel terzo trimestre di gravidanza. I sintomi sono stanchezza, perdita di appetito e debilitazione generale. La vitamina Bg protegge la gravidanza, grazie al ruolo svolto nei confronti della formazione di tutte le cellule, e riduce il rischio di parto prematuro e di problemi alla placenta (in particolare, il distacco precoce).È utile al bimbo. L'acido folico svolge un ruolo fondamentale nei confronti della prevenzione del rischio di serie malattie. Alcuni studi condotti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti hanno dimostrato, infatti, che le future mamme che durante la gravidanza fanno uso regolare di integratori di acido folico riducono il rischio di partorire un neonato con una malformazione della colonna vertebrale detta spina bifida. In pratica, la spina bifida consiste in un difetto nello sviluppo della colonna vertebrale del bimbo che non si chiude correttamente; in questo modo i nervi del midollo spinale (parte del sistema nervoso che si trova all'interno della colonna vertebrale e che serve a collegare il cervello con il resto del corpo) finirebbero con l'essere danneggiati o esposti al rischio di contrarre infezioni. Da fare.
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